E siamo ormai a questo punto, ben dentro nella terza guerra mondiale! Sia o non sia termonucleare. Il nucleare è solo un supporto, è il pensiero del conflitto che è purtroppo avanzato (in risposta a quelli che dicono: “ci sono altre guerre, ci sono sempre state, soltanto adesso ve ne siete accorti?”), si è spostato al centro, è finalmente frontale, aperto, chiaro e netto, con i bersagli non più laterali e solo di avvertimento (nonostante il tragico e l’indifferente), ma nel cuore delle culture dominanti, a ristabilirne i confini ideologici (davvero pensavate che le ideologie fossero crollate?), anche se gli Europei in particolare non vogliono proprio accettarlo. Non vogliono vedere. Che struzzi! E invece si tratta proprio di loro, che lo accettino!
Categoria: POLITICA
Facebook Twitter Tutti: immigrati senza permesso di soggiorno, senza fissa dimora e tutti coloro che, per svariate ragioni, […]
Nuova sinistra: in cosa fattivamente vi distinguete dalla vecchia gestione / in cosa vi considerate nuovi. Facebook Twitter […]
Noi di multiversi abbiamo chiesto a una rosa di sole donne schierate a sinistra, candidate alle prossime elezioni […]
DAL 9 NOVEMBRE RIAPERTURA DEL TEATRO LA COMUNITA’ di Roma con la ripresa di “GERMANIA ANNI’20” di Giancarlo Sepe.
Ripubblichiamo la recensione di Alessandra Bernocco uscita nel 2019
Siamo abituati a contare i migranti in masse incontenibili. Quelli che non muoiono affogati in mare e che affollano le nostre “belle” città, senza lavoro, senza casa, senza appartenenza, vengono visivamente e concettualmente ammassati al degrado urbano, e così si accumulano nei nostri occhi con quelle loro borse contraffatte e colorate sui marciapiedi sempre più zozzi di questa Italia che non risolve nessun problema, tanto meno di ordine spazio e sicurezza. E invece i numeri dei bambini nascosti dentro a quelle borse, fatte con mani cinesi scorticate dal freddo, ci sfuggono alla vista, né ci ingombrano i pensieri come quei “delinquenti” che arrivano (e sono islamici!). Per noi “civili”, allarmanti dal furto spicciolo e dalle religioni violente, i bambini non contano. Perciò neanche di quelli morti sappiamo o immaginiamo. Che occhi avevano? Che occhi abbiamo!
Giustino Fortunato con la sua famosa frase ”lo sfasciume pendulo sul mare”, riferendosi alla Calabria, probabilmente ha vissuto per il resto dei suoi anni ignaro del fatto di sbagliare alla grande, poiché lo sfasciume pendulo, e la storia recente ce lo insegna, è tutto lo stivale dalle Alpi alla Sicilia.
Chiunque abbia fatto parte di una redazione, anche solo per supportare i pochi eletti ammessi a scrivere in un giornale, quelli con un contratto di giornalismo vero e proprio (sempre di meno!), si sarà reso conto di quanto poco conti il libero pensiero, la propria competente valutazione, la semplice osservazione attenta della realtà nella comunicazione veloce.
Massima urgenza: nel fuoco bruciano i nostri ricordi d’autore.
“Fahrenheit 451” di Ray Bradbury, con la regia di Luca Ronconi
Nel grande libro del comunismo, lotta e rivoluzione sono le parole scomode di un’ideologia scaduta.