Famiglia colta, emancipata, amorosa, originariamente composta da padre, madre, due figli maschi e una figlia femmina. Una di quelle famiglie dove si nasce privilegiati e benestanti. Dove si vive in case meravigliose, costruite in mezzo a ettari di aranceti coltivati con cura, tra favole della buonanotte e poesie imparate a memoria, recitate attorno alla tavola all’ora di pranzo. Dove si conduce una vita serena e si coltivano i valori della cultura e del rispetto.
Finché non è il rumore delle bombe ad avvertire i bambini che qualcosa sta per cambiare.
Categoria: CINEMA
Il film ha fatto il suo debutto nelle sale italiane, e non solo, mercoledì 23 luglio 2025.
È presto detto: questo film rebootta il quartetto di personaggi apparso l’ultima volta sullo schermo nel 2015 – il comune sentire popolare pare aver decretato l’insuccesso di questa penultima versione – e lo fa affidando – non ce ne voglia l’altra metà, comunque di grande bravura, – i due quarti della formazione ad un attore e ad un’attrice che vantano curriculum importantissimi in linea con i loro luminescenti talenti: sì, perché sono Pedro Pascal e Vanessa Kirby ad interpretare la coppia composta da Mr Fantastic e la Donna Invisibile e a dare vita ad un feeling sullo schermo che parla da solo del valore dell’intera operazione.
Joseph Quinn ed Ebon Moss-Bachrach sono rispettivamente “La Torcia umana” e “La Cosa”.
Fresco – o forse si potrebbe addirittura scrivere “freschissimo”, dato che le notizie al proposito sono state trasmesse worldwide direttamente dagli Stati Uniti d’America lo stesso giorno in cui la pellicola ha debuttato sugli schermi italiani – di ben 8 nomination ai prossimi Academy Awards, il film diretto da James Mangold ha la durata di 140’ ed è interpretato, nei ruoli principali, da Timothée Chalamet, Edward Norton, Monica Barbaro e Elle Fanning.
Parthenope, ultima avventura cinematografica di Paolo Sorrentino, è un quadro dipinto con i colori del simbolismo e i pennelli del surrealismo. Una pellicola che diventa, per dirla con le parole di Aristotele, poesia che dice piuttosto gli universali e non i particolari come invece fa la storia. La stessa musica incarna, evocandole, quelle immagini inconsce che il nostro linguaggio non riesce esprimere. Sorrentino procede elaborando esperienze e pensieri che spostano la nostra percezione su un piano simbolico, una involontaria ricerca antropologica che incarna una vera e propria Foresta dei simboli, in cui riti e miti diventano l’unità fondamentale, perché l’uomo, come afferma il filosofo tedesco Ernest Cassier, costruisce il mondo attraverso i suoi processi di simbolizzazione.
Sul lato della scena Paola Minaccioni accompagnata da quattro musicisti (Valerio Guaraldi – arrangiamenti e chitarre; Claudio Giusti – sax tenore, contralto e flauto; Giuseppe Romagnoli – contrabbasso e basso elettrico; Matteo Bultrini – batteria e percussioni), un’atmosfera intima e di racconto, una voce fedelmente rauca, rotta a volte da un groppo in gola, perché davvero la vita della Magnani somiglia a tante vite e a tante vite di attrici, e forse Paola l’ha fatta magnificamente sua.
Perfect Days è un film del 2023 diretto da Wim Wenders. Lingua originale, giapponese. Paese di produzione, Giappone, Germania. Anno, 2023.
Il film doveva inizialmente essere un documentario sulle toilette pubbliche, parte del progetto The Tokyo Toilet, ed era stato commissionato espressamente a Wim Wenders in virtù delle sue precedenti felici esperienze con il cinema giapponese. Lavorando al film, però, il regista ha preferito realizzarlo come un’opera narrativa, mostrando le varie toilette come i set dove si svolgono le vicende dei personaggi.
Poche righe su un film immenso, perlopiù destinate a chi lo ha già visto. The old oak di Ken Loach, in questi giorni nelle sale, è quel film immenso. Dove confluisce ad un tempo empietà e pietas o, meglio, dove l’empietà si sublima in pietas. Pare impossibile invece. Invece accanto alla fotografia di un’umanità cattiva e incattivita, resa con il suo solito occhio leale: leale, non cinico, un occhio capace di guardare le derive dell’animo umano così come sono, dure, crude, spigolose, ripugnanti, Loach ci fa vedere che la pietas è ancora possibile. Anche laddove non te l’aspetti, anche laddove avresti voluto, tu spettatore, punire i colpevoli, vederli irrisi almeno alla fine, in cerca di una catarsi che invece il regista non ti concede.
Questo film si evolve come un’opera tragica che però non termina con la morte dell’eroe ma con la sua salvezza. E nella sua salvezza c’è la salvezza di tutti.
Anna Teresa Eugeni è attrice, doppiatrice, autrice, regista, docente stimata di recitazione e doppiaggio. Non si chiede l’età a una signora e noi quindi non lo faremo, paghi di sapere che il suo curriculum ha inizio negli anni sessanta, dopo un diploma alla Silvio D’Amico e in concomitanza a una laurea in Lettere moderne…
Chiara Merlo spiega come e soprattutto perché è nato Angelina, lo short film da lei stessa sceneggiato, diretto da Giordano Affolti che tratta del rapporto tra sesso e consenso, in senso ampio, e, nello specifico, di sfruttamento delle donne, spesso bambine, buttate in strada e costrette a fare sesso per il piacere e il denaro altrui.
