Un deposito sterrato, pareti scrostate, umidità, muffa, sedie rotte accatastate, una finestra da cui filtra una luce grigia, compatta, tre sedie in centro che proiettano la loro ombra sul muro, un paio di scarpe dimenticate in mezzo al cumulo di rottame.

Il film è un film francese, ha vinto a Venezia nel 2021. La regia è davvero unica, vissuta dal corpo, la telecamera scruta ed esplora il corpo per ogni stato d’animo drammatico. É certamente un film psicologico, ma non relazionale come i “soliti” film francesi. É un film individualista femminista, con un’attrice protagonista magnifica bellissima nel ruolo.