[ noir cortissimi / Halambra 1940 ]

RACCONTI di Niccolai

Aspetta. Ferma, ferma, come sarebbe a dire che è finita? E l'amore, la passione e tutto il resto? No, dico, dove ti credi di andare? Cristo santo bambina, non puoi farmi questo ora. Proprio adesso che stavamo per mettere in scena il numero con il nano e tu vestita da babbo natale con il culo di fuori e una renna di peluche a grandezza naturale. Roba forte, da spellarsi le mani, non puoi farmi questo. Ti ho inventata io, te lo ricordi o no? Io ti ho scoperta in quel bar di merda. Io ti lasciavo mance da venti dollari per un caffè fatto con il piscio di mulo e i semi di zucca. Io ho visto qualcosa in te, bambina, in te e nelle tue poppe quando nessuno era disposto a darti un penny, hai capito? Io. E tutto quello che abbiamo creato insieme? Il copricapezzolo rotante al Club Halambra, te lo ricordi? Veniva giù il teatro quando facevi roteare le tette in due direzioni opposte. E chi lo ha inventato quel numero eh? Tu? Tu? Col cazzo! Certo, io lo capisco, sbatterti i produttori di mezza Broadway è stata una cosa dura, me ne rendo conto. Ma, se credi che per me sia stato facile ti sbagli di grosso. Ho ingoiato tutto, per noi, per il nostro futuro. E tutte quelle serate al Mogambo chi te le faceva fare, eh? Me lo dici? Certo, accoppiarsi con un pitone davanti a sessanta persone non è il massimo, ma credi che per me sia stata una passeggiata rubarlo al rettilario di Marshall Street? E i produttori chi te li presentava? Tutti quei sogni e i nostri progetti dove sono finiti? Io ti ho dato un futuro, bellezza, quindi col cazzo che tu adesso mi dici che è finita. Qui è finita quando lo dico io. E non guardarmi con quegli occhi adesso, la faccia non te l’ho mica rovinata. Il tuo bel visino è ancora lì, come mamma l'ha fatto. Con il nano è andata peggio, convincerlo a spararsi, sai. Ma sembrerà comunque un omicidio-suicidio. Un delitto passionale, Il nano e la ballerina, la bella e la bestia. Un classico. Adesso il problema sarà togliermi il sangue dai vestiti e trovare un posto per questa cazzo di renna di peluche.

Alessandro Niccolai