Amaro è o bene

Amaro è ‘o bene
Amare songo ′e vase ca me daie
Nun tene cielo
St′ammore nuosto nun tene dimane
Amaro è ‘o core
Pecchè nun sape chelle c′ha da fa’
Si ha da tremmà pe tte
O s′ha da fermà?

(dal testo della canzona napoletana “Amaro è o bene”)

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Voci di pianto. È Medea. Passa in mezzo a noi e non vuole essere schernita. È la cosa che più la spaventa. Giasone l’ha lasciata per un’altra donna, una giovane donna, la figlia del re Creonte. Tutti lo sanno e perciò lei ora cerca vendetta! Ha il cuore rotto.

Gli uomini sono traditori. Onore alla razza delle donne. Un lungo passato può raccontare molte cose sulla sorte nostra e degli uomini.

Loro possono averne tante, e non annoiarsi, non farsene nemmeno scrupolo, noi donne soltanto uno, amarne uno soltanto e per sempre (e sembra un coro popolare ancora in uso)

Foto di Giordano Affolti (www.gioaffolti.it)

Entra con una gonna lunga, rossa, un cinturone luccicante d’oro…gli occhi cupi verso il vuoto, ma c’è la luna, capelli straziati nerissimi (che fine brutta fanno i nostri capelli e i nostri corpi per colpa degli uomini, ci usano e poi ci scacciano, e noi spegniamo colori e forme, nel viso e nelle mani, e com’è patetico! Per quanto tempo ancora questa storia? Tutto di noi viene buttato via. Per un uomo? E gli altri ridono, le altre donne ridono! Non voglio sentirle più!).

Amiche! Medea urla. (Ma quali amiche!)

Medea per Giasone ha tradito suo padre e la sua terra. Gli ha consegnato tutto l’oro custodito che conservavano. Giasone è stato salvato dall’ira di quei parenti, e lei è così partita con lui per terre straniere. Senza nessuno. Ha partorito nel dolore due suoi figli. E lui poi cos’ha fatto? Tradendo i giuramenti ha diviso il loro letto con un’altra donna. E adesso è sola in mezzo a sconosciuti che ridono di lei. E Creonte? L’ha scacciata via come una minaccia, con la sua prole.

Ma allora è stata tutta colpa sua se è rimasta sola!? E uccide adesso anche i suoi figlioletti! Che donna crudele!

Foto Giordano Affolti (www.gioaffolti.it)

Quale madre uccide i sui figli!? Il figlicidio è un omicidio multifattoriale, un crimine che trova fondamento nell’assenza di validi legami affettivi tra la donna omicida e la rete parentale, rifiuto della maternità e altri aspetti depressivi, ci sono madri che riflettono sui figli problematiche che hanno con il partner (la cosiddetta sindrome di Medea)…come chi usa i propri figli per vendicarsi dell’uomo che ha amato, per volerlo consegnare e consegnarsi a un dolore eterno. Una donna tradita, com’è nella tragedia.

Ma con quale coraggio uccide i figli? Con quale infelicità? L”opinione pubblica non comprende.

foto di Giordano Affolti (www.gioaffolti.it)

Immaginatevi tutto questo in un vicolo di Napoli. La tragedia che diventa melodramma. Un genere diverso ma con lo stesso messaggio, passa con le strofe della musica di tradizione, gli fa eco la maldicenza dei quartieri: si immaginano le facce di chi giudica, il coro delle vecchie che si sporgono dai balconi. Uomini e donne che deridono sprezzanti.

La scena è quella di un concerto jazz, con pianoforte (Ciro Cascino) e percussioni (Gianluca Mirra), Giasone è un ballerino moderno (Raffaele De Martino) e. a lato di Lina Sastri, protagonista assoluta, il coro (con la voce di Federica Aiello).

Lina Sastri canta e balla il dolore di Medea sotto la luna dei giardini di Capodimonte, e quel figlicidio è così partecipato che le donne del pubblico urlano “brava”, finalmente solidali, conciliate con se stesse.

Scritto e diretto da Lina Sastri, la regia di “Medea per Me” è fatta di gesti intimi e capelli, volti straziati e sguardi intensi. Tutto si muove all’interno di una stanza.


Fotografare con poca luce a teatro

di Giordano Affolti (www.gioaffolti.it)

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