Night and Gay, una commedia arcobaleno

Tutti gli uomini sono omosessuali in potenza, devono solo saperlo, imbattersi nell’incidente o nell’evidenza che glielo rivelerà.

(Marguerite Duras)

L’equivoco nasce fin dal titolo, Night and Gay, rievoca immediatamente il famoso brano Night and Day di Cole Porter scritto per il musical Gay Divorce del 1932 e poi portato al successo da Frank Sinatra.

Un equivoco che procede per tutta la commedia costruita come un musical – un gioco teatrale che prosegue tra finzione, realtà e situazioni divertenti che si sviluppano freneticamente scena dopo scena.

Paolo Mauro e Alessandro Castriota Skanderbeg, diretti da Lindo Nudo, portano in scena una commedia non tanto per parlare della battaglia civile delle comunità LGBT, quanto dell’amore e della difficoltà nel riconoscerlo all’interno di una società che, ancora oggi, non riesce a educare all’amore senza riserve, come se l’amore dovesse rimanere prerogativa tra persone di sesso diverso.

Forse per questo che la commedia è definita Arcobaleno, quasi a voler identificare, come se ce ne fosse bisogno, un genere, uno stile drammaturgico capace di raccontare, in maniera ironica, l’amore tra due persone dello stesso sesso e, contemporaneamente, i meccanismi di accettazione del contesto sociale e della famiglia.

Lisandro e Paolino sono due trasportatori, con il loro furgone viaggiano on the road per consegnare mobili.

L’ingresso in scena è pirandelliano, i due protagonisti coinvolgono il pubblico in una sorta di gioco delle parti che vede Lisandro confondere e sbagliare le battute. Nel dubbio se quanto detto rispecchia o meno il copione, bisogna ripetere la scena, ma non prima di averla riguardata attraverso un rewind dell’interpretazione.

foto di Pietro Scarcello

I due trasportatori riavvolgono i movimenti del proprio corpo e tornano indietro fino al momento esatto in cui il copione non è stato rispettato.

Si tratta di un espediente metateatrale, utilizzato per introdurre i personaggi all’inizio della commedia e destinato a dissolversi gradualmente, man mano che i due attori entrano nel ruolo dei personaggi.

Prima di riconoscere una reciproca attrazione, individuando così la loro identità di genere, Paolino e Lisandro, si scontreranno, non solo con il mondo esterno, ma prima di tutto con sé stessi. Il primo muro di pregiudizio e di maschilismo è proprio quello dei due protagonisti.

Certo, in una società educata secondo standard patriarcali l’uomo deve essere uomo, o meglio ancora maschio, altrimenti non può che essere definito, nella maniera più sarcastica possibile, un ricchione.

Prima di giungere alla piena consapevolezza del loro orientamento sessuale, Lisandro e Paolino, per un gioco di trama capace ancora una volta di confondere la realtà e la finzione, si ritrovano sul set di un B-movie per interpretare, a loro insaputa, un adattamento in dialetto calabrese di uno dei film più rappresentativi della comunità gay: I segreti di Brokeback Mountain.

foto di Pietro Scarcello

Lisandro e Paolino devono recitare la parte dei due cowboy Jack ed Ennis, il loro provino procede attraverso le rozze indicazioni della voce fuori campo del regista (Marco Tiesi) che, in romanaccio scurrile, pone i due in una condizione di intimità che andrà oltre l’audizione.

A questo punto i due hanno ben chiaro che quanto è successo non può essere amore, sicuramente si tratta di una malattia e, a questo punto, devono curarsi.

Lisandro incontra un medico omofobo integralista che ha come unico fine quello di guarire i pazienti dal virus dell’omosessualità, mentre Paolino si reca da un nevrotico psichiatra che tenta di tutto per convincerlo di avere un disturbo del comportamento per riportarlo sulla via della redenzione.

Solo all’apice della tensione emotiva le due mamme di Paolino e Lisandro, interpretate dagli stessi in un veloce crossdressing, nonostante i pregiudizi e solo per amore dei figli, accettano di scendere a compromessi con gli stereotipi culturali e le ostilità verso l’amore omosessuale.

Così, alla fine, vince l’amore, ma anche quel matriarcato che riesce a “normalizzare” ciò che in una società maschilista e patriarcale è visto come pervertito, ma solo quando è esibito.

di Maria Concetta Loria

NIGHT AND GAY è una commedia di Alessandro Castriota Skanderbeg/con Paolo Mauro e Alessandro Castriota Skanderbeg/regia di Lindo Nudo/scenografia di Angelo Gallo – Teatro della Libellula/costumi di Rita Zangari/direzione tecnica Jacopo Andrea Caruso/aiuto regia Sofia Sangiovanni/assistente di palcoscenico Yonereidy Bejerano Jane/addetto stampa Franca Ferrami/direzione di produzione Lindo Nudo/produzione Teatro Rossosimona/e con la partecipazione straordinaria “in voce” di Marco Tiesi

Le foto di scena sono di Pietro Scarcello

Dopo il debutto nel mese di dicembre2023, lo spettacolo è tornato sulle scene al teatro F. Gambaro di San Fili (CS) il 9 e il 10 febbraio 2024, per la rassegna “Tutti a Teatro, viaggio tra i generi teatrali” ideata dalla Compagnia teatrale Rossosimona diretta da Lindo Nudo.